Jean-Paul Dubois ha vinto il prestigioso Premio Goncourt 2019.

Paul Katrakilis, francese, ha vissuto la sua infanzia in una famiglia sbilenca e anaffettiva minata da una tragicomica propensione al suicidio. Un nonno sedicente ex medico di Stalin, un padre medico che visita i pazienti in calzoncini corti e una madre quasi sposata con un fratello che le si addormenta sulla spalla davanti alla televisione.

Poi, messa da parte una svogliata laurea in medicina, ha scelto di allontanarsi dal bizzarro nucleo domestico per diventare un giocatore professionista di cesta punta. E a Miami non è mai stato così felice. Un giorno, però, arriva una chiamata dal consolato di Francia: suo padre Adrien, continuando la tradizione di famiglia, si è suicidato in modo decisamente inconsueto.

Paul è dunque costretto a tornare in Francia: è l’inizio di un forzato riavvicinamento a quell’eredità familiare così ingombrante, pronta non solo a inondarlo di ricordi ma anche a sorprenderlo con una nuova e spiazzante rivelazione.

Con La successione, Jean-Paul Dubois ci regala una storia densa di emozioni ma anche percorsa da un’ironia sottile e implacabile. Una storia capace di strapparci più di un sorriso di fronte alle pur tragiche vicissitudini di questa sconclusionata dinastia votata all’autoestinzione.

Jean-Paul Dubois è nato nel 1950 a Tolosa. Ha pubblicato molti romanzi, tra cui Una vita francese (Rizzoli, 2006, in Francia vincitore dei prestigiosi premi Femina e Fnac) e Le Cas Sneijder (L’Olivier, 2011, premio Alexandre-Vialatte 2012). Per Kennedy et moi (Le Seuil, 1996) ha ricevuto il premio France Télévisions.

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